1:02:02
"Sviluppai un interesse
per la scienza al liceo", disse.
1:02:05
"Se no sarei diventato
un giovane licantropo."
1:02:08
I suoi macchinari Art Déco
ad alto voltaggio, pieni di scintille,
1:02:12
sono uno spettacolo pirotecnico,
da vera fantascienza.
1:02:16
Mrs Strickfaden non amava gli horror.
"Non le piacciono", disse lui.
1:02:20
"Devo ricordarle che vive in una casa
costruita e pagata da Frankenstein."
1:02:33
La Universal dichiarò in seguito
1:02:36
che per il ruolo della moglie
si erano viste molte attrici.
1:02:39
La rivista dello studio, Universal
Weekly, nominava alcune concorrenti:
1:02:43
Brigitte Helm, il malvagio
robot femmina di Metropolis,
1:02:47
Phyllis Brooks, una modella
che cercava la fama cinematografica,
1:02:51
e Arletta Duncan,
attrice di particine
1:02:53
e damigella d'onore
di Mae Clarke in Frankenstein.
1:02:56
Povera Arletta, sempre ai matrimoni,
ma mai come sposa.
1:02:59
Ma il nome di Elsa Lanchester,
con un punto interrogativo,
1:03:03
appare già nel cast del primo copione
di Balderston del 9 giugno 1934.
1:03:08
È ancora lì sei settimane dopo,
nella stesura del 23 luglio,
1:03:12
ma ora Elsa è indicata
sia come Mary Shelley che come moglie.
1:03:16
Il montaggio di Ted Kent
per la creazione
1:03:19
è artisticamente pari
ai lavori di Sergei Eisenstein,
1:03:22
e non vi accende il desiderio
di una fattoria collettiva.