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Davvero drammatico.
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Là fuori, la più cruda e selvaggia
esibizione del peggio della natura,
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e qui dentro, noi tre così eleganti.
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È come se un Geova irato
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puntasse quelle aguzze saette
contro la mia testa.
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La testa spavalda di George Gordon,
Lord Byron, il grande peccatore inglese.
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Ma forse mi do delle arie.
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Forse quei tuoni
sono per il nostro Shelley.
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L'applauso del cielo
per il grandissimo poeta.
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- E la mia Mary?
- Un angelo.
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Lo pensi davvero?
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Ascolta.
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Vieni, Mary. Guarda la tempesta.
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Sai che i lampi mi spaventano.
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Shelley, caro,
potresti accendere le candele?
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Mary, tesoro.
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Stupefacente creatura.
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- Io, Lord Byron?
- Spaventata dai tuoni, impaurita dal buio.
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Eppure hai scritto un racconto
che mi fa gelare il sangue.