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ad aiutarne un altro?
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Così gli riagganciasti.
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E poi quel telefono...
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rincominciò a squillare.
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Squillava e squillava
e non smetteva di squillare.
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E io giacevo in quel letto d'ospedale,
incapace di muovermi o sfuggire al suono.
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Continuava a squillare sempre più forte.
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E quel suono
era come il grido di aiuto di Skipper.
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E non potevo rispondere.
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È allora che si è ucciso?
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Sì.
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Perché io I'ho abbandonato.
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Quindi quel disgusto per la falsità
in realtà è disgusto per me stesso.
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Quando sento lo scatto
non sento più quel telefono squillare.
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E posso smettere di pensare.
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Mi vergogno!
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Per questo bevo.
Quando sono ubriaco riesco a sopportarmi.
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Ma la verità è sempre lì al mattino, vero?
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PAPÀ POLLlTT: Ed è qui proprio adesso.
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PAPÀ POLLlTT: Ti stai autocommiserando.
Tutto qui. Autocommiserazione!
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Tu non hai ucciso Skipper. Si è ucciso lui.
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Tu, Skipper e molti come voi
vivete in un mondo infantile,
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Ie partite, le mete segnate,
senza preoccupazioni né responsabilità.
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La vita non è una maledetta partita.
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Non è una serie di momenti fantastici.
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Sei un ragazzino di 30 anni.
Presto sarai un ragazzino di 50...
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che finge di sentire I'applauso
quando non c'è.
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Passi la vita a sognare e a bere.
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Gli eroi nella realtà...
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vivono 24 ore al giorno,
non le due ore di una partita.
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Falsità! Non vuoi...
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[Ansimando] Non vuoi convivere
con la falsità, ma ne sei un esperto.
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La verità è dolore e sudore,
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pagare le bollette e fare I'amore
con una donna che non ami più.