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Il compositore di Star Trek,
Jerry Goldsmith.
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Per i film di fantascienza,
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mi interessa tornare
ai miei primi anni in televisione.
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Ai tempi di "Ai confini della realta'".
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Mi piace fare quel tipo di film
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perche' sono ricchi di fantasia.
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Come compositore,
mi davano un'ampia scelta.
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Potevo fare quello che volevo.
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Il mio stile d'avanguardia
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culmino' invece ne
"II pianeta delle scimmie",
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dove potevo fare l'impossibile
e creare cio' che volevo.
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Piu' creavo
qualcosa di interessante ed irreale,
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piu' diventava sperimentale
e piu' il regista era felice.
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Avevo carta bianca.
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Poi feci
"Fuga di Logan" e "Alien".
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Ho fatto molti film.
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All'inizio mi chiesero di fare
il primo Star Trek,
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il programma televisivo.
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Alexander Courage
racconta sempre questa storia.
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In effetti e' lui
che me l'ha ricordata.
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Aveva visto una nota di Roddenberry
che voleva ingaggiarmi.
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Lo ricordo tutt'oggi,
a distanza di 30 anni.
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Mi telefonarono
e mi chiesero di farlo.
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Non potevo farlo.
Avevo dell'altro da fare.
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Ero impegnato in un altro progetto.
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E' una vera fortuna che, anni dopo,
sia tornato a questo progetto.
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Quando iniziammo
Star Trek: The Motion Picture...
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Sono convinto
che l'idea di George Lucas
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per la musica di Guerre stellari
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non abbia influenzato molto
John Williams...
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Invece di essere
d'avanguardia o strana,
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la musica e' molto romantica.
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Quando ci pensi,
lo spazio e' molto romantico.
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Per me, e' come il vecchio west.
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Ci troviamo in un universo infinito.
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Si tratta di scoprire
una nuova vita.