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E' meglio che segua il mio istinto
piuttosto che la mente.
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Questo e' quello che faccio di solito.
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Questa colonna sonora
divenne oggetto di culto.
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Vendemmo molti CD.
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Penso che... proprio per come e',
e' una delle mie preferite.
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E' longeva.
E' ancora in catalogo dopo 20 anni.
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Il pubblico la ama quando la suono.
Vende molto,
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e questa e' un'ottima cosa.
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E' stata un'occasione di mettere
belle cose sullo schermo,
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e provocare riflessioni
oltre i limiti della realta'.
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La camminata di Spock nello
spazio, il buco dello spazio.
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essere nello spazio,
vedere la carena e tutte quelle cose.
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C'e' una tendenza diffusa a fare film
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che sono cosi' ermeticamente
sigillati dai dialoghi,
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che non c'e' spazio per lo spettatore
per interpretare, dire:
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"Ho visto un dio. Era qualcosa
di religioso, di spirituale, per me.
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Bisogna dare
un po' di respiro al film.
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Ho sviluppato questa teoria da 2001
lavorando con Stanley Kubrick.
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Lavorando in quello
che al tempo si chiamava Cinerama
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e che al tempo si mostrava
su un enorme schermo di 30 metri
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in bei cinema
che non erano multisale.
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Ma quando puoi presentare
al pubblico un'immagine
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che vale la pena guardare...
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E' spettacolare,
bella, interessante,
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ci sono tante cose da guardare...
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Vuoi che stia a lungo sullo schermo.
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Non vuoi che sia tagliata
in blocchi di 8 fotogrammi.
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Puo' rimanere sullo schermo
per 30 o 45 secondi, un minuto,
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ininterrottamente.
Se e' bella, puo' rimanere li'.
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Che sia l'astronave madre,
o il buco nello spazio,
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puo' essere eccezionale. Se guardo
Star Trek: The Motion Picture,
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dopo 20 anni, mi dico: "Niente male".