Star Trek: The Motion Picture
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:17:01
e si elabora un modello
piu' sofisticato

:17:04
e piu' adatto al grande schermo.
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La Magicam porta a termine
l'esecuzione del modello Enterprise

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sotto la supervisione di James Dow.
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Le migliorie al progetto di Jefferies
sono apportate da Mike Minor,

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Richard Taylor, Andrew Probert,
e Doug Trumbull.

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Il nuovo modello,
lungo oltre due metri,

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ha un'intelaiatura
in alluminio rigido,

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un complesso sistema
d'illuminazione

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e una verniciatura a piu' strati
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che da' l'impressione che la nave
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sia costruita con migliaia di lastre
di metalli esotici.

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Il modello e' tuttora
uno degli esempi piu' sofisticati

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di effetti visivi
nella cinematografia.

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La delicata filigrana
del bacino di carenaggio

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serve a celare gran parte della nave,
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che sara' mostrata dopo pochi minuti
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quando Kirk (e il pubblico)
la vedranno interamente.

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Gene Roddenberry
immagina il bacino di carenaggio

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in orbita geosincrona
sulla citta' di San Francisco.

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Cio' comporterebbe una distanza
dalla Terra di 33.880 chilometri,

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pari a quella dei satelliti
per telecomunicazioni.

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Sfortunatamente, da quell'altitudine
la Terra apparirebbe

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come un piccolo globo.
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Si decide quindi
di abbassare l'orbita

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in modo che la Terra
appaia piu' grande e spettacolare.

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Parte degli effetti visivi
in queste sequenze

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e' riutilizzata in Star Trek II.
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Nel 1994 si rinnova
il modello del bacino di carenaggio

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per il lancio dell'Enterprise-B
:18:48
in Star Trek: Generazioni.
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Gli interni
della navetta da trasporto

:18:52
sono impiegati anche per Star Trek II
e Star Trek IV.


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