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Ma la ragazza ne aveva ancora una
gran quantità e mi pregò di spacciarla.
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Volevo prenderne solo una parte
per venderla agli amici più stretti.
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Alle stesse condizioni di prima.
Il 10% più una quantità gratis per me.
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Però dovevo aiutarla.
Non voleva vendere il resto da sola.
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Di solito l'accompagnava il fratello,
che ora era in carcere. - Perché?
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Non aveva pagato delle multe
e perciò l'avevano messo dentro.
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Non voleva andare da sola
con la roba. Veramente, nemmeno io.
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Avevo uno stupido presentimento.
Ma lei mi ha pregato e pregato,
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e io ho detto di sì.
Non la potevo più sentire.
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Andiamo a prendere il cliente alla
stazione. - Come? Con la roba?
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Al tizio serviva subito.
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Perciò andiamo alla stazione
e aspettiamo il tizio.
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Ho la roba con me, in una borsa,
e devo andare a pisciare.
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Dico alla ragazza:
"Devo andare a fare la pipì."
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Quindi vado al cesso e cosa vedo?
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4 sceriffi ed un cane pastore.
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Ti aspettavano?
- No. Stavano semplicemente lì.
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E quando entrai,
smisero di parlare e mi guardarono.
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Brutta cosa. Una brutta situazione.
- Il cane pastore comincia ad abbaiare.
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Mi ha abbaiato.
Si capiva subito che abbaiava a me.
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Ogni fibra del mio corpo gridava:
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"Scappa! Taglia la corda!
Cerca di uscire da qui!"
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All'improvviso mi prende il panico, come
una doccia fredda... un pugno sul viso.
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Stavo lì, preso dal panico,
gli sbirri mi guardarono,
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Io fiutavano.
Lo fiutavano, così come il cane.