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Ci siamo impegnati molto,
credo con successo,
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in tutte quelle fasi.
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Pezzettino per pezzettino,
con qualche aggiunta al computer,
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ma meno di quanto pensiate.
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Noi riprendevamo...
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Russell e Sven, cercando di provocare
una reazione della tigre,
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sempre entro i margini di sicurezza.
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E poi tornavamo...
È stato molto interessante.
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Giravamo a Malta, il film veniva
sviluppato a Londra, alla Technicolor.
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Ma il video digitale
andava a Pietro la sera stessa.
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Lui montò la sera stessa,
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il giorno dopo chiamò e disse.
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"Ecco le scene con la tigre
in cui dovete azzardare di più."
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Ci rendemmo conto
che mi mancavano molti elementi.
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Lavoravo con Io staff degli effetti speciali.
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Dicevo: "Ho davvero bisogno
che la tigre salti...
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"sulle spalle di Massimo."
E loro: "Cosa ti serve, in particolare?"
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"Serve uno stuntman, un fondale blu,
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"un'immagine del pubblico e la tigre."
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A quel punto, dicevo:
"Ecco la lista. Dov'è il sole?
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"D'accordo, gireremo alle 11:00, qui."
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Ci sistemavamo e facevamo uscire la tigre.
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Mettevamo fuori dall'inquadratura
qualcosa che attraesse la tigre.
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Per esempio un pezzo del cibo
che ancora non le avevano dato.
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La tigre diventava molto collaborativa.
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Le sventolavamo davanti una bistecca
o quello che era.
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E lei la voleva, quella bistecca.
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Ricevevo il materiale,
iniziavo a lavorarci e dicevo:
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"Mi serve una tigre
che faccia un balzo in avanti."
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"Quale tigre?"
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Su ore e ore di materiale,
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cercavo di trovare
quella determinata azione...
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della tigre per poterla inserire.
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È stato difficile mettere insieme la scena...
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in modo che avesse senso,
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che fosse emozionante,
dinamica e pericolosa.