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Era molto silenzioso, molto calmo...
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e molto misurato prima di andare in scena.
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Dava un nome al suo costume.
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JANTY YATES - COSTUMISTA
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Chiamava i pantaloni di pelle "Bambi",
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perché gli facevano sembrare le gambe
come quelle di Bambi.
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E la tunica color crema era la sua "Wendy",
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perché sembrava la camicia da notte
di Wendy in Peter Pan.
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È decisamente bello
con quegli abiti addosso.
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E quando va a Roma si rade
e si sistema meglio i capelli...
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e si vanta con gli amici.
Sì, è un personaggio meraviglioso.
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Credo che sia uno dei migliori del film,
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ma quando vieni coinvolto
in una cosa di queste dimensioni...
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devi credere che il tuo personaggio
ne sia all'altezza,
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perché ci sono un sacco di cose in ballo.
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Richard Harris mi prendeva in giro
dicendo. "Sai,
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"la nostra
è la generazione di Richard Burton,
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"dei duri, come si dice oggi."
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Bevute su bevute,
milioni di sigarette, fiumi di brandy.
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Cominciano la mattina e...
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Credo che al tempo
fosse percepita come la parte romantica...
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dell'essere attore, del loro lavoro.
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A quel punto avevo iniziato
a farmi la reputazione...
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di bevitore, un po' come Richard Harris,
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Richard Burton e Peter O'Toole.
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Ma loro erano "i padri".
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Io ero ancora un giovane spettatore
sugli spalti,
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mentre loro erano in campo.
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E così...
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le cose procedono per cicli.
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E questo spaventa la gente,
che io Io faccia coi miei tempi...
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e devo ammettere che a volte
mi rendo insopportabile.
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Certe volte queste cose sono più forti di me,
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ma cerco di controllarmi
nei momenti di interazione coi registi.
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L'avevo visto nei film di D.H. Lawrence,
degli anni '60 e '70...
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ed era un attore
semplicemente straordinario.
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E sapere che c'era in lui anche un altro lato,
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mezzo pazzo, mezzo matto...