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prima della scuola a comprarci
i libri. È fantastica.
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- Guarda che bello.
- Senti, Io sai che sono una maga?
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Ti leggo la mano. Fammela vedere.
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- Cosa vuoi sapere?
- Dell'amore.
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- Male, malissimo.
- Ma dai, non dire cazzate.
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- Guarda che è vero, la so leggere.
- Ma va'.
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- Sorridi, Rosario.
- Se non vuole sorridere non importa.
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- Sono belli gli uomini pensierosi.
- Sí, ha una bella faccia da zingaro.
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- Ma che zingaro? Avete finito?
- Voglio fare una foto con te.
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- Vengo anch'io.
- Aspetta. Prima una io e Rosario.
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Posso? Facciamo un bello
sguardo fascinoso.
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Ma che fai?
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- Che stupidi che siete.
- Dai, ne facciamo una tutti insieme.
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- Sí.
- Va bene, allora mettiti di qua.
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Dobbiamo tenere le teste vicine,
sennô non c'entriamo tutti.
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Pronti?
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Ma che fai?
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Bella.
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- Avete un'aria cosí spensierata.
- E tu, stai bene?
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- Non Io so.
- Che cosa c'è?
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Forse non stavo bene neanche prima.
Non me ne ero mai accorto.
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- Tu come stai, invece?
- T'interessa veramente?
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In tutto questo tempo credo d'essere
diventata felice in qualche maniera.
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Sai una cosa che
non capisco di te?
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Hai avuto tante cose belle dalla
vita e non riesci a essere contento.
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Grazie, mamma. Grazie anche a te.
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- Perô mi insegni?
- Certo.
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Cosí non debbo piú
giocare con Massimo.
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- Ti piace, Rosario?
- Grazie. Ne avevo proprio bisogno.