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i grandi cieli dipinti
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e il modo in cui le pietre tombali
sono tutte storte...
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È magnifico.
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Uno degli aspetti che mi affascinano
della carriera di Whale, del suo lavoro,
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è il suo retroterra
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di attore e regista teatrale,
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ma anche di scenografo teatrale
e di pittore.
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Viene da chiedersi quanto ciò
abbia contribuito all'aspetto visivo,
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nella progettazione
dei set dei suoi film.
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Molti registi dell'epoca non si sarebbero
occupati di quell'aspetto.
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Elsa Lanchester disse che una volta,
quando non serviva sul set,
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lui la portò nello studio
e le mostrò il set della foresta.
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Era orgoglioso dei propri risultati.
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Le ho chiesto: "Era una sua idea?"
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La foresta di pali telegrafici,
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in cui i tronchi
sono solo nudi tronchi,
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in netto contrasto con prima,
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con la scena bucolica
in una bella foresta rigogliosa.
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Mi ha risposto:
"Certo che era una sua idea".
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Non disegnava lui la scenografia,
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ma suggeriva l'idea,
magari faceva degli schizzi
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e li dava da sviluppare
al reparto scenografia.
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Il direttore della fotografia Mescall
superò se stesso in questo film,
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il risultato di una lunga
collaborazione con Whale.
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Mescall realizzò cinque film con Whale.
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La moglie di Frankenstein è il più noto,
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in quanto segna l'apice dell'ultimo
periodo di Whale alla Universal.
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Mescall usava un tipo di illuminazione
da lui definita "alla Rembrandt",
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ossia una luce centrale
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e un'altra laterale a tre quarti della scena,
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per dare risalto al soggetto
contro uno sfondo scuro.