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Assomiglia allo stile
pittorico di Rembrandt,
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dove una luce direzionale
crea i contorni e definisce le forme.
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Il tocco finale
de La moglie di Frankenstein
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fu l'ispirato commento
musicale di Franz Waxman.
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Abbiamo un cast
di prim'ordine, un ottimo copione
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e la grande partitura
musicale di Franz Waxman,
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una delle più importanti
partiture hollywoodiane dell'epoca.
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Per la sequenza di apertura con Byron e
Shelley alla villa, in una notte di tempesta,
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Waxman compose
un grazioso minuetto d'epoca,
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che enfatizza il lusso e la raffinatezza
che vediamo rappresentati.
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Durante il racconto
in flashback di Byron
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si passa a una grande fuga
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per sottolineare gli orrori
e il terrore della storia originale,
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prima di ritornare al minuetto
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che ci riporta
alla musica da salotto dell'epoca.
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La musica fornisce
un proprio commento.
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A volte è ironico,
a volte enfatizza le emozioni,
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ma, come gli altri elementi
del film, è sempre incisivo.
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La partitura di Waxman
ha una struttura wagneriana.
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Usa motivi diversi
per ogni personaggio o scena principale.
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Questi segnali tematici
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annunciano
l'ingresso di un personaggio
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o ne suggeriscono
la presenza fuori campo.
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È quasi da opera
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quest'uso del leitmotiv,
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dove una particolare frase
o melodia è associata
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a questo o a quel personaggio.
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Il mostro ha un motivo di quattro note
che si modula sul suo ruggito.
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È come se Waxman si fosse ispirato
alla recitazione di Karloff.
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La moglie ha una melodia esotica
di tre note acute.