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che Whale si identificasse
con questo individuo emarginato,
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non compreso dalla società.
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Da ragazzo James Whale
sapeva cosa significasse
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avere inclinazioni artistiche
in una città industriale,
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in una famiglia operaia.
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Ne era cosciente prima ancora
di viverlo da omosessuale.
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Ma era anche un artista,
una persona sensibile,
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e, come tale, oggetto di scherno.
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Troviamo tratti simili
in molti personaggi del film.
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Il film è un serio commento
sulle tensioni, talvolta violente,
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tra la società
e l'individuo non conformista.
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Il mostro è... l'id liberato,
che va tenuto sotto controllo,
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perché una volta libero
diventa una minaccia per la società.
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Qualcuno deve intervenire
per uccidere o domare
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il mostro liberato.
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È quello che fanno i paesani.
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In Frankenstein
e ne La moglie di Frankenstein
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i paesani sono i veri cattivi.
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Specialmente alla fine di Frankenstein,
dove diventano una folla pronta a linciare.
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Secondo Whale, quando la gente pensa
collettivamente diventa pericolosa.
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In un certo senso, la folla
infuriata era più spaventosa
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di qualunque mostro.
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Con La canzone di Magnolia,
Whale realizzò quasi il sogno
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di creare film di prestigio
avendo carta bianca.
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Ma la Universal era sepolta dai debiti
e nel 1936 Carl Laemmle perse lo studio.
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Whale ebbe una sua comoda nicchia
per cinque anni, sotto Junior Laemmle.
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Poteva agire quasi
come un cineasta indipendente di oggi.