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Qualcuno deve intervenire
per uccidere o domare
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il mostro liberato.
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È quello che fanno i paesani.
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In Frankenstein
e ne La moglie di Frankenstein
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i paesani sono i veri cattivi.
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Specialmente alla fine di Frankenstein,
dove diventano una folla pronta a linciare.
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Secondo Whale, quando la gente pensa
collettivamente diventa pericolosa.
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In un certo senso, la folla
infuriata era più spaventosa
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di qualunque mostro.
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Con La canzone di Magnolia,
Whale realizzò quasi il sogno
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di creare film di prestigio
avendo carta bianca.
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Ma la Universal era sepolta dai debiti
e nel 1936 Carl Laemmle perse lo studio.
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Whale ebbe una sua comoda nicchia
per cinque anni, sotto Junior Laemmle.
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Poteva agire quasi
come un cineasta indipendente di oggi.
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Non c'era nessuno,
né dirigente né produttore,
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che gli desse ordini.
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Quando i Laemmle persero
la Universal, le cose cambiarono.
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Whale fu costretto
a lavorare per persone
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che non vedevano di buon occhio
i suoi metodi.
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Si passò alla produzione
tipo catena di montaggio
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della MGM e degli altri studios.
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Whale lavorava male
in quelle condizioni.
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L'ultimo suo film per la Universal,
La via del ritorno,
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era un coraggioso seguito
di All'ovest niente di nuovo.
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Dietro pressioni della Germania,
il film subì grossi tagli
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e fu un fiasco al botteghino.
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Whale lasciò Hollywood nel 1941.
Pur stando bene economicamente,
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non visse tanto da vedere il plauso
riscosso infine dalla sua opera.
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Reso invalido e disorientato
da una serie di infarti, si suicidò nel 1957.
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Senza il tocco magistrale di Whale,
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i successivi film di Frankenstein
non convinsero la loro star.