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I giornali predicono pioggia, però.
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Davvero?
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Cosa c'è di buffo?
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Ho l'occasione di parlarle
e non ho nulla da dire.
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Cosa è più eloquente del silenzio?
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- Forse dovrei cambiare tavolo.
- Non mordo.
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Non ne sono certo. Ho già avuto
una doccia fredda, stamattina.
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Cosa vuol dire?
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Stamattina,
quando ci hanno presentati.
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Non capisco.
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Mi ha accolto
in modo un po' freddo, trovo.
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Continuo a non capire.
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Mi dispiace.
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Devo sembrarle un po' confuso.
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Ma sa, credevo
ci fossimo già incontrati.
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Forse è vero.
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Altrimenti,
lei ha una sorella gemella.
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Chi è?
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Davvero lo vuole sapere?
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Sì.
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Una ragazza che lavorava da Sardou,
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una cartoleria dove compravo
la carta da musica.
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Era timida, riservata.
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Parlava poco.
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Ma aveva un sorriso
caldo e comprensivo
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nel quale leggevo tante cose.
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Anch'io ero timido.
Era un legame tra di noi.
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Di solito mi dava
dei fogli di carta in più...
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e a volte un resto maggiore...
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che accettavo, francamente.
La fame non ha scrupoli.
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Quando la mia sinfonia
fu eseguita all'Albert Hall
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tornai al negozio
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ma era andata via.
Da mesi, mi dissero.
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E non l'ha più rivista?
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Me lo dica lei.
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Sì, l'ha vista.
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Lo so.
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Sa che persi il lavoro,
per quei fogli in più?
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- Spero che non l'avrà con me.
- No, certo.
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Ero molto giovane, allora.
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È molto giovane anche adesso.