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Bob disse:
"Bene, proviamo qualcos'altro".
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Contattammo Bob McCall
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e collaborammo su questa sequenza
che sentivo dovesse essere astratta.
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Doveva andare oltre
la realta' letteraria.
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Non era solo un muro della memoria.
Era una concetto molto esteso.
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Comprimere l'universo
in una curvatura,
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una cosa astratta, stratificata,
compressa e multi-dimensionale,
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che doveva essere veloce
ed eccitante, non lenta e noiosa.
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Potevamo scattare qualche fotografia
veloce e ottenere la sequenza
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piu' velocemente possibile.
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Bob McCall arrivo'
con queste illustrazioni folli
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di un universo
astratto e multi-dimensionale.
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Prendemmo le sue illustrazioni
e costruimmo modelli veloci
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e li fotografammo velocemente.
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Fu piu' facile fare cosi'.
Tutto e' centrale, frontale.
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Non ci furono molti tagli.
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Facemmo tornare Leonard Nimoy
per realizzare la scena in tuta,
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in modo da sovrapporre
i riflessi sul casco.
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La cosa non mi piace piu',
ma era una buona idea.
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Creava una specie di interessante
sequenza di viaggio
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in luogo della sequenza
piu' pesante e melodrammatica.