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La cosa più importante,
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e per me una delle meno interessanti, era...
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I film epici romani, in passato,
cercavano di catturare...
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Penso che cercassero di catturare...
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come si doveva sentire
un antico romano o un antico greco.
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Innanzitutto, credo che non sia possibile.
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E poi non Io trovo molto interessante.
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Sapevamo che negli ultimi 40 anni
i film epici avevano fatto fiasco,
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quando abbiamo iniziato a lavorare
a Gladiator.
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La mia migliore supposizione
è che sembrassero imprigionati nel passato.
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Quello che cercavo di fare
con il Colosseo, in Gladiator,
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era capire in che modo ci riguardasse.
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Cos'ha a che fare con gli Stati Uniti?
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La prima volta che ne parlai
con Steven Spielberg...
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gli dissi: "In un certo senso,
non parla affatto dell'antica Roma.
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"Parla di come sarà Los Angeles
tra 1000 anni.
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"II Colosseo è il Dodger Stadium."
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Ho volutamente plasmato Prossimo
su un agente della CAA.
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Dicevo Mike Ovitz,
ma avrebbe potuto essere qualunque altro.
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Così, credo,
abbiamo un dramma allegorico moderno.
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Avevo le idee più o meno chiare
e andai da Steven.
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Steven aveva sentito
che avrei proposto un film su un gladiatore.
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All'incontro c'erano Steven e Walter Parkes.
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E Steven disse.
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"Allora, David, mi pare di capire
che vuoi fare un film su un gladiatore."
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E io: "Sì. Sull'antica Roma. Sì.
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"Sul Colosseo nell'antica Roma, sì."
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Disse: "OK." Tutto lì.
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Ricordo che quel pomeriggio
Walter mi chiamò.
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Mi chiese: "La storia è pronta?"
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Dissi: "È tutto pronto, non temere."
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Steven sapeva che era il momento buono.
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Era una di quelle proposte...
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WALTER F. PARKES
PRODUTTORE ESECUTIVO
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che a livello concettuale
hanno subito senso.
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Molti dicevano: "Perché ti sei imbarcato
in una tipologia di film...