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Quella scena, quel segmento,
è quello che mi ha entusiasmato...
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e mi ha fatto dire: "Possiamo farlo.
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"Una cosa così non si è mai vista."
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Certo non con la tecnologia
che abbiamo a disposizione ora, che...
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permette di non dover costruire
tutta l'arena.
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Possiamo costruire una sezione dell'arena
e lavorare su quella.
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Possiamo fare le cose più svariate...
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e realizzare un film epico
nel vero senso della parola.
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Quando si visitano le rovine di Roma, oggi,
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non si percepisce quali fossero...
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le dimensioni e la magnificenza di quel foro.
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È difficile percepirle ovunque,
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ARTHUR MAX - SCENOGRAFO
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tranne che in alcuni grandi film epici
del passato,
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come Ben Hur, Quo Vadis
e The Fall Of The Roman Empire,
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che realizzarono ricostruzioni elaborate.
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Quand'ero ragazzina, c'era un telefilm
inglese intitolato I, Claudius.
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Lo vidi e ne rimasi affascinata.
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Credo che sappia cosa Roma sta...
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Quando vidi che Derek Jacobi
sarebbe stato nel nostro film...
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mi entusiasmai, perché ricordavo...
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il lavoro geniale
che aveva fatto in I, Claudius.
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Di tutti i film epici precedenti,
il mio momento preferito...
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è la gara delle bighe in Ben Hur.
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Non mi viene in mente niente
che fosse più cinematografico, eccitante...
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e più pregno di carattere.
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Ci sono due corse delle bighe in Ben Hur.
In quello del 1929,
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credo fosse del '29,
c'è una magnifica gara di bighe,
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assolutamente fantastica.
E poi, in quello di Charlton Heston,
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fecero grandi cose.
La scala era quella giusta.
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Lavoravamo all'ombra di...
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tutti gli altri film epici romani mai realizzati.
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Molti erano esempi...
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di cosa non fare.
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La tendenza, verso la fine,
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negli anni '50 e '60, era la teatralità,