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Questo trasforma completamente
la nostra reazione a quest'uomo.
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Ce lo fa amare, in quanto ora non uccide...
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perché è grande e grosso, ma perché deve.
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Io credo, e mi piace dirlo,
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che, grazie ai cambiamenti
che ho apportato al suo personaggio,
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sia diventato attraente per le donne.
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Gli uomini
ne sarebbero stati affascinati comunque.
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Era un grande combattente.
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Ma ci sono moltissimi film
di grandi e rudi guerrieri...
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che vengono guardati
solo da ragazzini sedicenni.
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Gladiator non è così.
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Credo che circa il 50°/. Degli spettatori
di Gladiator sia composto da donne.
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Quello che vedevano sullo schermo
era il loro uomo ideale.
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Un uomo che è molto, molto forte,
ma anche molto, molto amorevole.
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Dei tre sceneggiatori che avevamo,
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a John venne l'esaurimento.
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Subentrò Bill, ma gli venne l'esaurimento.
Tornammo a John.
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Poi ancora a Bill.
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Franzoni era il produttore, quindi...
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teneva d'occhio le cose, perché sapeva...
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che in quell'ambito loro sapevano gestire
le cose meglio di quanto facesse lui.
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Penso che gli andasse bene.
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Non è che io...
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abbia risolto i problemi,
che abbia fatto tutto io,
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o gli altri sceneggiatori.
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Era l'attenzione di tutto il...
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gruppo a confermare che ci avvicinavamo...
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sempre più alla comprensione
dei nostri personaggi,
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e di ciò che volevano fare.
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Come potevamo rendere tutto...
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assolutamente perfetto,
affinché niente andasse storto?
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Affinché tutto avesse
una causa ed un effetto?
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Riguardandolo non vi saprei dire
quanto ci sia di mio, di Doug,
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di Walter, di Ridley, di John Logan,
di David Franzoni...
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o di Russel Crowe,
perché anche lui dava suggerimenti.
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È così che si fanno i film.
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Credo che sia stato tutto gestito bene.
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Alla fine, si ha in mente una sola cosa:
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Come posso realizzare questo film
nel miglior modo possibile?