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2 MAGGIO 1999
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Credo che fosse domenica mattina,
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ero fuori a controllare qualcosa.
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Ero in giro a cercare una location, credo...
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e mi dissero: "Torna qui,
abbiamo un grosso problema."
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Andavo al lavoro,
alle 6:00, era lunedì mattina...
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JOHN NELSON
SUPERVISORE EFFETTI VISIVI
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e in TV c'è una fotografia di Oliver...
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e l'annunciatore maltese che dice qualcosa.
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"Interessante", dico io.
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Ero appena tornato a Los Angeles
da Malta...
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e ricordo ancora che ero esausto.
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Andai in camera, dove c'è la segreteria...
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e vidi cinque messaggi che lampeggiavano.
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Il primo dalla DreamWorks, urgente.
Era successo qualcosa di terribile.
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E seppi della morte di Oliver Reed.
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Fu uno shock.
Non riuscivo a crederci, assolutamente.
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Era morto la mattina.
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Per la precisione...
Per fortuna, in un certo senso,
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stava compiendo il solito rituale della
domenica mattina, farsi un paio di birre...
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e aveva avuto un attacco di cuore.
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È stata una tragedia su più livelli.
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Da una parte c'era un uomo famoso,
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alle soglie di una totale rinascita
agli occhi del pubblico,
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che credo ce la mettesse davvero tutta.
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Come diceva lui, vi sareste arrabbiati,
perché non aveva finito il film.
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Sì, c'è una gran tristezza in questo.
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Ma, a dire il vero,
ci sono modi peggiori di andarsene.
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Quando ero piccola,
il più famoso attore danese morì in scena...
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e tutti in Danimarca pensarono
che fosse il modo in cui voleva morire.
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C'è modo migliore di andarsene
per un attore...
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che nel bel mezzo di quello che adora fare?
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Quando morì, ci furono due effetti:
Primo, fu una tragedia, ovviamente.
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Io ero negli Stati Uniti, Io seppi,
non riuscivo a crederci.