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della città di Roma, della sua atmosfera,
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della sua gente,
tutte cose che non esistono più.
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E questa sfida consiste
nel creare effetti invisibili.
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Abbiamo creato
una Roma che non esisteva...
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combinando insieme 3-D e 2-D.
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La difficoltà consiste proprio
nel creare una città credibile...
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senza ricorrere a scenari 3-D ovvi,
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a mascherini dipinti o cose simili.
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Potevamo previsualizzare i set digitali...
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e i set reali...
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con la cinepresa quando giravamo.
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In pre-produzione lavoravo con la Mill Film
e dicevo:
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"Sapete che vorrà spostare la cinepresa.
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"Non la terrà mai fissa."
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Mostrammo il lavoro a Ridley e disse:
"E se sposto la cinepresa?"
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E io: "Fallo pure."
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Lo fece e il set digitale e quello reale
si spostarono insieme.
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Era raggiante.
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Definì le cose che voleva,
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guardammo, disse che andava bene
e quindi girammo.
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Ridley ha girato con la prima unità...
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Joaquin e Connie che entravano in città.
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Noi abbiamo ampliato quelle riprese.
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Abbiamo preso la strada principale,
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che noi chiamavamo
la Oxford Street di Malta,
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che era una specie di corridoio,
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con un solo piano di rovine
costruito da Arthur.
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Noi abbiamo aggiunto un secondo piano,
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con sopra bandiere che sventolavano...
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e petali di rosa che volavano per aria
e abbiamo duplicato la folla.
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Poi abbiamo preso
quello che aveva girato la prima unità...
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con la lente più lunga
e la gru più alta a disposizione...
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e l'abbiamo ridotto.
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Nel frattempo,
Alex Witt girava con la seconda unità...
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per riprendere altre cose dell'ingresso,
con la folla che acclamava.
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Mentre io giravo altre cose ancora,
come ad esempio...
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Avevamo costruito un'aquila
che era, non so...
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grande circa un metro e mezzo.
Era per il set nel palazzo.
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Ripresi l'aquila.