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Sono desolato.
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Deve continuare.
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Delle mie mani fredde e morte,
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come aveva fatto dopo
il massacro di Columbine,
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Charlton Heston è venuto a fare il suo show
a favore delle armi, a Flint.
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La libertà non è mai stata così in pericolo,
non è mai stato così importante
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difendersi, come ora.
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Prima di venire a Flint, Heston è stato intervistato dal giornale
di Georgetown "The Hoya", a proposito della morte di Kayla.
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E anche il sito della NRA se ne è occupato.
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Noi vogliamo far sapere che la NRA
non ha dimenticato Kayla.
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Come possono venire qui?
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Sono choccato e furioso.
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Un giornalista locale ha chiesto a Heston perché
è venuto a Flint dopo la tragedia di Buell,
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e cosa la NRA pensasse dei
ragazzini di 6 anni armati.
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Ogni anno noi doniamo
21 milioni di dollari,
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per sensibilizzare i ragazzini di 6 anni:
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"Se vedi un'arma,
non la toccare.
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Allontanati.
Avverti un adulto".
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E allora "Mosè" ha fatto il suo show.
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Qui a Flint?
- Qui a Flint.
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Ci sono state delle persone che I'hanno spinta
a presentare il ragazzino davanti al tribunale?
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Gente da tutta I'America mi ha
scritto, chiamato, e altro.
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Ho trovato incredibile,
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che delle persone,
simpatizzanti della NRA,
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persone che io definisco "matti d'armi",
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mi siano venute a dire che è stato terribile,
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che bisogna che la gente non porti più
armi in casa loro.
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E volevano che quel ragazzino fosse
appesa all'albero più alto.
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Tutto questo sa di odio, di razzismo...