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- É una cosa orribile da confessare!
- Dimmela.
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Rubai una delle sue camicie.
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Poi, quando f acevo i compiti
in camera mia, la indossavo.
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Così avevo la sensazione
che lei mi avvolgesse tutta.
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Julie, non lo sapevo.
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E la sera, quando mi accompagnava
a casa, fingevo come una matta.
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Fingevi che cosa?
Che cos'è che fingevi?
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lo... Dopotutto ero solo
una bambina a quei tempi.
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Voglio saperlo.
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Che lei f osse disperatamente
innamorato di me.
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Era solo troppo leale
per ammetterlo perché era sposato.
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Così io avrei dovuto andare a Parigi.
Sa com'è, mettere un oceano tra di noi.
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E per quanti bei f rancesi mi avessero
implorato, non mi sarei mai sposata.
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A vrei solo vissuto lì, tutta pallida
e misteriosa. Grande, tragica artista!
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E poi, una sera,
sarei stata in un locale.
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Con un meraviglioso abito parigino.
L'avrei vista sulla soglia.
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Alto, distinto e un po'
brizzolato sulle tempie.
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E i suoi occhi mi avrebbero trapassata
attraverso la stanza piena di gente.
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All'improvviso, il silenzio.
E tutti mi avrebbero fissata.
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Allora io mi sarei alzata in piedi
e avrei galleggiato fino a lei.
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- E poi cosa succedeva?
- Poi basta.
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- Non so cosa dire.
- Gliel'ho detto, ero tutta stramba.
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l Bunker danno una festa,
a quanto pare.